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...notizie tratte dal libro:
1863 - 2003
UNA LUNGA STORIA
Schena - Editore
La memoria dell'Ottocento è legata, in Italia, al Risorgimento, ai moti Rivoluzionari ed all'Unificazione territoriale.
In uno scenario più vasto l'Ottocento vede il predominio dell'Europa.
Artefice: la Rivoluzione Industriale. La più grande rivoluzione pacifica, dopo quella dell'agricoltura che segnò il passaggio dal Paleolitico al Neolitico.
Una delle conseguenze più rilevanti della Rivoluzione Industriale è la trasformazione della società: tramonta la classe aristocratica e se ne affaccia una nuova, quella borghese creatrice delle fabbriche.
Gli anni 1820-50 vedono il grande successo della borghesia.
Parallelamente, ma non certo in sintonia, emerge la classe lavoratrice: compattandosi e prendendo coscienza della propria identità.
Gli operai comprendono che l'unico modo per difendere i propri interessi è quello di unirsi in apposite associazioni.
E le prime nascono, pur osteggiate, in Inghilterra; al motto "Uniti si resiste, divisi si cede".
Superati ostacoli e divieti, le associazioni di lavoratori si diffondono in altri paesi ed anche da noi. Sotto varie forme e denominazioni. Nell'Italia settentrionale verso la metà dell'Ottocento e nell'Italia meridionale dopo l'Unità d'Italia.
Da vecchissimi registri, gelosamente custoditi nell'archivio della Società Operaia di Fasano, si evince che ad agitare le acque per la costituzione della locale Società fu Michelangelo Schiavone (maestro muratore).
Proclamato ufficialmente il Regno d'Italia, con il figlio Isidoro mise in moto, tra la classe operaia e artigiana di Fasano, un movimento per la costituzione della Società Operaia di Mutuo Soccorso.
La loro intraprendenza, il loro personale sacrificio nella liberazione dalla tirannide borbonica e feudale, la gioia per la conseguita Unità d'Italia, costituirono viatico per il raggiungimento dello scopo.
Questo fu raggiunto il 9 luglio 1863. Epoca in cui nasce in Fasano la Società Operaia di Mutuo Soccorso, che da fonti attendibili, risulta essere, in ordine di costituzione la seconda in Puglia, dopo quella di Taranto (1862) e tra le prime in tutto il Meridione.
...le tappe più importanti da quel lontano 9 luglio 1863...
- 9 luglio 1865: Il primo statuto della società (55 articoli) viene approvato dal Prefetto di Bari, Dott. Fasciotti.
- 1882: l'unità Italiana ha appena raggiunto la maggiore età (21 anni di vita) e la popolazione sfiora i 20 milioni di abitanti. Il 62 % risulta analfabeta.
La Società Operaia contava di suo 440 soci, 273 analfabeti. Molti vi si iscrivevano per ottenere immediati aiuti. La società si prodiga anche per l'alfabetizzazione dei soci ottenendo aiuti anche dal Ministero della Pubblica Istruzione. Dai verbali si deriva che era gestita anche una tipografia, essendovi tra i fondatori uno stampatore di nome De Cristo Antonio.
- fine '800 e inizi'900: l'industrializzazione si limita al triangolo industriale (Piemonte, Lombardia, Liguria) accentuando il divario tra Nord e Sud.
La nostra terra é, ahimè, afflitta all'epoca da una grave crisi economica che, iniziata a fine '800, si protrasse per i primi decenni del '900. E la Società Operaia ne resta coinvolta. Solo 100 i soci!
Alcune emblematiche testimonianze. La chiusura nel 1889 della tipografia (causa bilancio passivo) e successiva cessione in fitto a £.110 (mai riscosse per prematura morte) al socio stampatore De Cristo Antonio.
La vendita, nel 1897 di tre suoli attigui alla cappella cimiteriale (diminuendo i soci, diminuivano anche i decessi!).
- 27 maggio 1900: la Società Operaia di Fasano, presso il Teatro Sociale, rivolse il saluto della città natale al Prof. Ing. Emilio Guarini nato a Fasano il 4 ottobre 1879,
scienziato-pioniere della telegrafia senza fili.
- 11 novembre 1908: solenne festa per rendere pubblica l'adesione di S.M. il Re Vittorio Emanuele III° a Presidente Onorario della Società Operaia di Mutuo Soccorso di Fasano.
- 28 luglio 1914: l'Austria dichiara guerra alla Serbia. E' la Grande Guerra. Durerà ben quattro anni e con conseguenze disastrose. Anche la nostra Società Operaia entra, da parte sua, in crisi.
E' quasi fallimentare il bilancio per la ricaduta economica della guerra in atto e quindi per le difficoltà economiche vissute dai soci (se ne dovettero "cancellare" ben 119).
- 1920: Con la fine della guerra sembra tornare il sereno. Ed i numeri lo attestano. Si può pensare a risolvere qualche urgente problema.
- 24 novembre 1921: Assemblea dei Soci in seduta straordinaria e di urgenza discute ed approva una proposta da farsi al Ministro competente, per la ingiusta soppressione della Regia Pretura di Fasano.
- 1921: Allo scopo di rimediare alla crescente disoccupazione e alla crisi delle abitazioni la Società Operaia sollecità l'amministrazione di Fasano ad avviare l'iter burocratico per "l'esproprio dei suoli edificatori".
- 28 ottobre 1922: i fascisti "conquistarono" Roma. Inizia una nuova fase della Italica storia. Di lì a poco il volto ufficiale del nostro paese sarebbe mutato: assumendo le connotazioni di regime e formalizzato con nuove leggi.
Perché fossero in sintonia con queste, la Società Operaia, nel 1928, dovette cambiare lo Statuto. L'articolo più mortificante riguardava il Consiglio di Amministrazione.
Questo era sottoposto all'approvazione del locale direttorio del Partito Nazionale Fascista che aveva diritto di nomina anche del Presidente, nonché di ratifica di qualsivoglia altro membro. Ad onor del vero, però, almeno fino al 1935 non ci furono sconvolgimenti degni di nota.
- 1936: ci fu cambio al vertice. Nel rispetto del nuovo Statuto venne designato Commissario Straordinario il trentenne rag.Cataldo Melpignano, socio da ben due lustri.
Breve il periodo del suo operato (poco più di un anno), ma ricco di realizzazioni ed iniziative. La più rivoluzionaria: far stipulare ai soci contratti assicurativi come forma di previdenza ed assistenza alla vecchiaia.
- 1° settembre 1939: un nuovo conflitto mondiale. Ben presto le ristrettezze imposte dalla guerra cominciarono però a farsi sentire: la
sede sociale in Via Imbriani, in quanto di proprietà comunale, venne "occupata" da generi alimentari da distribuire con la tessera, per
cui si rese necessario il trasferimento della società in Corso Perrini, in un misero locale preso in affitto e privo anche di servizi igienici.
La situazione economica divenne ben presto disastrosa. Molti soci erano in guerra e perciò esenti dal pagamento dei contributi; le nuove
iscrizioni erano limitatissime e le cancellazioni per morosità sempre più numerose. Aggiungasi l'urgenza di portare a termine gli interventi
alle cappelle cimiteriali richiesti dalle nuove norme igieniche imposte dal Comune. Tre lunghissimi anni...la Società Operaia viveva una profonda crisi.
Forse la peggiore dei suoi ottant'anni di vita. Ad aggravarla il disorientamento dell'amministrazione. Lo Statuto imposto dal regime fascista non
aveva infatti più efficacia. E nessuno in quel momento di confusione osava assumere incarichi di responsabilità in assenza di riferimenti
regolamentativi. Tutto rimase di fatto nelle mani del segretario Giacinto Bonifacio.
- 16 marzo 1947: grande rinnovamento anche in seno alla Società Operaia con nuove elezioni. Ogni socio liberamente, individualmente, democraticamente potè votare un candidato
o sostituirlo con uno di sua fiducia. A scrutinio ultimato risultò primo eletto (con 233 voti su 245), il rag. Cataldo Melpignano.
Dopo una settimana altre votazioni: Don Cataldo viene eletto Presidente. Era esattamente il 23 marzo 1947 e si guardava con fiducia al futuro.
- anni 50 e '60: La sede sociale, già in Piazza Ciaia presso la Torre Civica, si trasformò con l'avvento della televisione in sala cinematografica
gremita di soci e familiari.
- 1950: viene istituita ed approvata l'assistenza medica sociale, con nomina di un apposito medico che espletava visite a domicilio, di giorno e di notte, anche
ai familiari dei soci.
- 1963: In piene ristrettezze economiche. Le onerose spese per il completamento del Mausoleo Cimiteriale e l'ingiunzione, da parte dell'Amministrazione Comunale, di rilascio dei locali in Piazza Ciaia, storica sede sociale.
Fu questo un fulmine a ciel sereno. Venne concessa la proroga di un anno e si tirò un sospiro di sollievo. E la festa dei 100 anni?
- 16 giugno 1964: l'assemblea riunita in seduta straordinaria, verbalizzava l'allora segretario,..."per solennizzare in modo degno, con un sacrificio
finanziario dei soci, il centenario della Società ed onorare così la memoria dei soci fondatori e di tutti i soci defunti autorizza l'acquisto
dello stabile di mq 328 sito in Fasano a pian terreno a Via Pepe.
- 1969: alcuni dati di quest'anno a riscontro della "rinascita": soci n.1252 - socie n.436 - debito £.12.000 (contratto per l'acquisto
della Sede Sociale) rimborsato completamente.
- 1979: Un futuro senza nuvole confermato dal bilancio di questo anno: soci n.1322 - socie n.498 - saldo in cassa £.86.879.690.
Nei bilanci di fine anni '70 bisogna includere anche l'ulteriore aggiornamento dello Statuto.
- 1980: dopo più di 5 lustri (ben 33 anni), il comm. Cataldo Melpignano decide di rinunciare alla presidenza e a qualsiasi candidatura per motivi di salute.
A nulla valsero pressioni ed esortazioni. Si sperò in un ripensamento, ma invano. Presieduta la prima riunione dopo le elezioni del 20 maggio 1980, egli uscì di scena.
E finiva un'era.
- 13 dicembre 1980: Si tiene a Milano il Convegno della Federazione Italiana di Mutualità. Per la nostra nuova amministrazione costituì il "battesimo" nell'ufficialità.
All'ordine del giorno: la revisione della legge riguardante le Società Operaie, datata 1886. Quindi obsoleta.
- 8 maggio 1982: PRIMO CONGRESSO DELLE SOCIETA' OPERAIE DI MUTUO SOCCORSO DI PUGLIA nell'aula magna dell'Università di Lecce. A conclusione fu
ratificata la nascita dell'Associazione Regionale delle Società di Mutuo Soccorso di Puglia. Noi fummo eletti membri del direttivo che aveva
sede in Martina Franca.
- anni '80: viene inaugurato il Bar Sociale. La "cafetteria" fu accettata, frequentata, tutelata. Grazie ai vantaggi riscontrati: aggregava e...... faceva risparmiare.
- 11 settembre 1983: anno santo straordinario. Meta: Roma. Beneficiari: duecento persone. Con il 50% delle spese di viaggio a carico della Cassa Sociale.
- 24 maggio 1984: dopo le elezioni, con la nuova presidenza, si decide di aprire la sede della Società Operaia di Fasano a manifestazioni di carattere culturale.
Una conferenza del prof. Giambattista Monopoli per la presentazione del libro su "Leonardo De Mola" (insigne latinista e grecista) segnò il debutto.
Degna di menzione la conferenza tenuta dal dott. Michele Campione, redattore della Rai, in occasione del quinto anno di vita della rivista di cultura "FASANO".
Sempre durante la presidenza SCHENA viene istituito il "PREMIO DON CATALDO" per quei ragazzi (figli dei soci) che si erano particolarmente distinti nell'anno scolastico.
- 1985: un anno di viaggi
- 3 maggio 1987: Festa della Solidarietà tra le Società Operaie - Ristorante "Il Coccodrillo" - Zoo Safari.
- anni '90: la Società Operaia di Fasano conserva e continua la nuova fisionomia con due elementi di singolare
rilievo nell'azione: operare in modo collaborativo nella grande famiglia delle SS.OO. di Mutuo Soccorso e non interrompere (per
voglia di modernità) il leit-motiv della solidarietà. Congressi Interregionali (a Locorotondo il 26 maggio 1990; a Martina Franca il 13.05.1996;
a Nardò il 21 ottobre 2000). Convegni a carattere nazionale tra cui quello in Sicilia dal titolo emblematico "Per una nuova stagione delle Società Operaie di Mutuo Soccorso
Siciliane" (naturalmente estensibile a tutte) - S.Ninfa (Tp) - 12 maggio 2002.
- 4 maggio 2002: viene istituita la I edizione del PREMIO DI STUDIO SOMS ONLUS di FASANO e ciò in sostituzione del Premio "D.Cataldo" conclusosi nel 2001.
- 2007: nell'era dell'Informatica e della Telematica, la Società Operaia di Fasano non sta certo a guardare. Si realizza l'opera di informatizzazione di presidenza e segreteria.
- e la storia continua...
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